giovedì 7 agosto 2014

Weh side stories, part I

Hosting @ Pulau Weh, Sumatra, Indonesia. Not so bad :)

Stanotte si dorme qua. Poteva andare peggio.
Attraverso un sentierino mal messo che parte dal centro della cittadina verso la costa, interrotto qua e là da grossi alberi caduti sul passaggio, facendo slalom tra bungalow isolati e favolosi scorci panoramici sulle isole di fronte la baia, dopo una trentina di minuti arriviamo alla classica, letteraria "spiaggia deserta" priva di anima viva. Tuttavia, scopriamo subito che le anime in realtà ci sono, sono tre e tutte francesi, seppur nulla a confronto della folla presente nei luoghi più facilmente accessibili di Pulau Weh. Sulla riva, i sassi paiono grossi fagioli che rotolano su e giù per la sabbia bianca, seguendo l'alta e la bassa marea, emettendo un rumore simile ad una piccola frana del tutto innocua ogni volta che la risacca tocca terra. Nella grande baia sfrecciano ogni trenta minuti motoscafi carichi di turisti, pescherecci colorati con un trio di indonesiani che ci salutano fotografandoci da lontano (chissà perché!) e, gran finale, il grosso yacht "Thailand Aggressor", con costi a partire dai 400 dollari a settimana. La corrente spinge verso il largo ed un grosso albero caduto in acqua, con il tronco attorniato di coralli morti in seguito al riscaldamento di soli tre gradi delle acque ("bleaching", fenomeno avvenuto in seguito al cambiamento climatico, ai terremoti e allo tsunami), mi sorregge mentre termino le ultime pagine del Terzani con i piedi a mollo nell'acqua azzurra. Mentre termino le ultime righe noto le numerose bottiglie di plastica affiancate a quelli che furono coralli ora calcificati, morti ma decisamente più eleganti di tutto quello sporco bruciato al tramonto con grandi falò e conseguente rilascio di velenosa diossina. Così è, ma qui si resta al sole con la buona scusa di dover attivare la nostra vitamina D cercando di osservare solo i coralli... 
Sfida aperta al vento e alle onde di Pulau Weh (ma anche no), Sumatra, Indonesia. Fab! 
Sunset @ Pulau Weh, Indonesia. Dopo aver rischiato l'incontro con il mare aperto ed essere stati trainati in salvo da un traghettatore indonesiano in compagnia di pescatori cinesi (senza pescato), siamo sorpresi da un fantastico tramonto che si staglia sull'oceano all'orizzonte di Pulau Weh.
Incontrare un gentile connazionale che ci offre uno spuntino sulla veranda della sua attività on the beach con caffè cinese e dolcetti tipici dell'Idul Fitri (la fine del Ramadan) parlandoci delle difficoltà di vivere 12 anni all'estero, del suo pensiero sulla popolazione locale maturato negli anni nonché dei migliori posti per fare snorkeling sull'isola @ Long Beach, Pulau Weh, Indonesia

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