venerdì 31 ottobre 2014

Happy Sun-days on Saturday, 2

New friends at 'the Lagoon' nearby Teluk Dalam @ Pulau Nias Selatan, Indonesia

Indonesian donuts in front of the sea. A kind of Happy Sun-Day @ Teluk Dalam, Pulau Nias Selatan


A kind of Happy Sun-day @ Yahowu, GS, Pulau Nias, Indonesia



Play-doh dengan nakal anak-anak @ GS, Pulau Nias, Indonesia


Play-doh dengan nakal anak-anak @ GS, Pulau Nias, Indonesia

Naty nakal goes Play-doh 

"Antenne di Pace", notizie dai Caschi Bianchi in Servizio Civile nel mondo

Un mio articolo su "Antenne di Pace" racconta la storia del buon Yoseph, autista guineano, ivoriano ma soprattutto italiano.


http://www.antennedipace.org/nuovo/aree-di-intervento/africa/guinea/item/708-guidare-in-africa-un-mestiere-affatto-difficile




martedì 28 ottobre 2014

Reportage, ovvero qualcosa non già visto nè sentito

Reportage per video CKS al Caritas Centre: preparazione per un matrimonio tradizionale @ GS, Pulau Nias, Indonesia


domenica 26 ottobre 2014

Sirombu, Nias selatan, Indonesia

Leggere un libro di qualità sdraiati su un prato verde sotto degli alberi di cocco di fronte l'oceano e i suoi costanti, rilassanti boati. D'un tratto una tizia viene verso di me per chiedermi dei soldi per il semplice fatto che 'sono bianco, dunque ricco' (non poteva cascare peggio), con un'insistenza che ha qualcosa di diabolico. Riassunto e metafora di un bel momento della tua vita rovinato dal solito/a rompicoglioni di turno @ Sirombu, Pulau Nias, Indonesia

Sunset in Sirombu

martedì 21 ottobre 2014

Antenne di Pace - Notizie dai Caschi Bianchi in servizio civile nel mondo

Un mio articolo sulle scorribande tra gli alberi della gomma in West Africa. Ricordo di un caldissimo pomeriggio di metà marzo sull'equatore.

http://www.antennedipace.org/nuovo/aree-di-intervento/africa/guinea/item/702-missione-in-foresta


giovedì 16 ottobre 2014

Jalan-Jalan

Zaino in spalla (20 euro, prima cerniera rotta), rarissime salse al pomodoro acquistate, baguette di emergenza. Si torna a Nias, yeppa.

Jalan-jalan @ Bandara Medan

Libera il turista che è in te. Salta la pietra per diventare un vero hommo @ Pulau Nias, Indonesia

mercoledì 15 ottobre 2014

Sguardi antropologici?



Corto circuiti di sguardi. Nella foto, come l'Indonesia ci immagina davanti un piatto di spaghetti. Nel testo, come uno statunitense è colpito dallo "sguardo riflessivo" di Terzani:
«Quando fummo davanti al màstodontico, bianchissimo Lincoln, seduto su una gran poltrona bianca in una gigantesca copia tutta bianca d'un tempio greco, mi venne da dire, sapendo che anche lui era stato a Pyongyang: "Mi ricorda Kim Il Sung". Si, offese come gli avessi toccato la madonna. "Noi amiamo quest'uomo", disse. Mi trattenni dal fargli notare che un nordcoreano avrebbe detto esattamente la stessa cosa [...]»

Tiziano Terzani, 10 settembre 2001: il giorno mancato, in Lettere contro la guerra, Longanesi & C., Milano, p.17.

martedì 14 ottobre 2014

Sketches from my sweetheart, Indonesia - 10

                       
          David, prime (male) nurse @        
        Columbia Asia Hospital, Medan


1.Veglia funebre di un familiare di una persona conosciuta solo di vista. Per solidarietà anche noi ci rechiamo presso la passata dimora del defunto per la cerimonia. Il gruppo di amici riunitosi intona canzoni religiose in indonesiano di cui non capisco una parola ma di cui imito la melodia leggendo i testi. Sputacchi molto rumorosi (ammessi culturalmente) e fastidiosi galli che cantano d'improvviso da fuori la finestra - ove tutti i vicini si sono radunati per curiosare appoggiati a muretti o su sedie di plastica scolorite - rovinano ogni genere di raccoglimento necessario all'evento. Le immagini della salma appaiono su Facebook, pubblicate da parenti e amici (ammesso socialmente), la sera stessa. Come se non bastasse, prima di andarcene salutiamo i parenti stretti - mai visti - prima di tutti gli altri, spinti dai locali in quanto unici 'bule' (bianchi)...piccoli trofei viventi del lontano Occidente? Ovvero, come vivere l'esperienza della morte in modo molto imbarazzante.

2. Usciamo di casa per dirigerci verso l'ufficio. In cortile i bambini che oggi non sono andati a scuola sono divisi per file. Fanno ginnastica guardando una videocassetta (Vol.I-II) come nelle migliori tradizioni comuniste cinesi ma con dei protagonisti su pellicola usciti dal brutto gusto statunitense degli anni Ottanta (sincretismi culturali trasversali, direbbe qualcuno). Si divertono molto, non vanno a tempo, pensano che la ginnastica sia l'ultimo dei problemi, urlano invece di ascoltare i passi dei coreografi riavvolgendo continuamente il nastro. Come nelle migliori tradizioni di tutti i bambini del mondo.

3. La notte piovosa m'ispira a disegnare con una penna nera dalla punta fine su fogli di carta bianca formato A3. Che robaccia snob. Tuttavia, l'auto-ipnotizzazione dei piccoli tratti dilettanteschi rilassa i nervi, aiuta a pensare e ben si mischia al temporale indonesiano con una colonna sonora d'eccezione: "Wish You Were Here", album dei Pink Floyd pubblicato ben 39 anni fa. Sarà semplicemente colpa delle celeberrime quattro note dell'incipit di "Shine On Your Crazy Diamond"?

4. Tifo. Brividi di freddo alternati a caldo torrido, conati di vomito e fitte allo stomaco, malditesta e stanchezza, dolori articolari e la sensazione di essere stati investiti da un treno. Una flebo e svariate siringhe di antibiotico riescono a risolvere il problema in breve tempo. Riso bianco pestato a pappetta ("bubur") ed un uovo fritto per colazione. A seguire, passeggiate con flebo al polso e chiacchiere con i colleghi di lavoro venuti ad accertarsi di come stessi: "Tutto bene, grazie!". Fuori dal giardino del Tabita Hospital ci sono circa dodici gatti, grandi e piccoli, di tutti i colori, che saltano, cercano d'entrare nelle stanze per dormire su una poltrona, si rincorrono su per gli alberi. Dentro di me li invidio, soprattutto per forma fisica ed agilità, pensando alla noia d'esser costretto "a fare il malato" ancora per qualche giorno. Due stanze più in là, un bambino è attorniato da persone che pregano per lui; il padre gli regge la testa mentre i parenti siedono ripetendo sottovoce un'omelia cantilenante. Mi sento sprofondare di un metro per le mie sciocche lamentele; poi vedo gli infermieri che passano, ridacchiando di qualcosa per passare il tempo. Nessuno ne è turbato. Mi volto. Tre persone sono in attesa di essere visitate e due ragazze arrivano d'improvviso nella mia direzione domandandomi di fare un'intervista in inglese per un compito all'università senza nemmeno presentarsi. Accetto, mi faccio riprendere da un telefonino rispondendo ad indefinite, generalissime domande del tipo "che stagione è nel tuo paese?", "i supermercati sono puliti nel tuo paese?", "cosa ne pensi dell'educazione (ovunque)?". Li ringrazio, torno a fare il malato. Mi domando come si possa imparare l'inglese in questo modo idiota e dentro di me rifletto: "che strano mix quotidiano di vita e morte è questo ospedale?".

5. Tornare ad essere un "alieno", ovvero l'unico bianco gettato nel mezzo di un altro mondo. In questo caso il sud-est asiatico. Qualche parola di indonesiano e via, senza indugi, a far cena solitaria in un piccolo ristorantino sulla strada frequentato solo da locali. Molto incuriositi dalla "diversità", in questo caso rappresentata da me. Non ho più nessuno imbarazzo per questa sensazione, anzi la trovo molto stimolante, come una signora che mi indica il modo corretto di mangiare con le mani per poi chiedermi il numero di telefono al grido di "Mister, Mister! Number!". Prima di poter rispondere ho già pagato il conto ed ingranato la marcia del motorino per andarmene via di gran fretta.

6. Tifo e DHF, febbre emorragica Dengue. Per noi Caschi Bianchi questo è un periodo di malattia da guinness dei primati. Si fugge in direzione Medan in cerca di un buon ospedale dopo un soggiorno poco fruttuoso presso una struttura locale dell'isola di Nias. Sudore freddo e tremori per me, febbre e nausea e dolori che potrebbero peggiorare ulteriormente per Meri. Ci affidiamo al solito ATR 72-500 ad eliche della Wings, Lion Group. Presso il Columbia Asia Hospital di Medan nell'arco di tre giorni abbiamo alti e bassi d'umore, analisi dai risultati altalenanti, circa 7 pasti ogni 24 ore ma soprattutto diveniamo amici di tutti gli infermieri che vogliono farsi immortalare con noi (con l'entusiasmo di studenti liceali per la foto di fine anno) al momento di essere dimessi. Nonostante tutto, anche un periodo di malattia si può definire una bella esperienza di vita.

lunedì 13 ottobre 2014

Communic-eating-ation, 4 (Capitalism everyfuckinwhere!)

Se Terzani definiva Singapore un'«isola ad aria condizionata», Medan sembra volersi lentamente ispirare sul versante Mall/Plaza/Business and Conference Centre. Capitalism everyfuckinwhere.


@ SushiTei, Rolling Sushi in Medan, Indonesia

L'esercito di Starbucks prende sempre più terreno, come in una partita a Risiko @ Medan, Indonesia

L'esercito delle imitazioni di Starbucks prende ancora più piede @ Medan, Indonesia

Andy Warhol, The Velvet Underground, Van Gogh e un sacco di grassi saturi in una sola foto @ Medan, Indonesia

Have a good chocolate morning in Medan, Indonesia

An ultra-capitalism resumé? Hypermart coca-cola wall in Medan, Indonesia

sabato 11 ottobre 2014