martedì 26 agosto 2014

Sketches from my sweetheart, Indonesia - 6

1. Tra due barbieri, un supermercato e  una pompa di benzina si trova un negozio alquanto eccentrico: il rivenditore monomarca ufficiale della Tupperware, monumento inconsapevole (e piuttosto costoso, se proporzionato ai costi della vita locale) alle attività commerciali 'totally useless' sparse per il mondo. Una sola frase, un solo motto, una sola mission: "W la plastica. Per alimenti".

2. Bahasa Bergamo e Bahasa Nias. Due lingue solo apparentemente lontane e dissimili. Lo scopriamo all'ora del pranzo presso il museo dell'isola mangiando da cartocci portatili presi d'asporto in un vicino warung (confezionati con foglie di palma e carta di giornale, riempiti di riso, salsa al cocco, pesce bollito e verdure, dal gusto leggermente piccante, sono un autentico spettacolo per occhi e papille gustative). Due colleghe di CKS si uniscono a noi e provano, con enorme successo, a parlare in dialetto nord-italico dopo aver sentito i miei timidi tentativi d'immedesimarmi in un nativo di Bergamo Alta (fantascienza applicata alla teoria del caos). Il video della performance, probabilmente, diventerà virale tra i glottologi di tutto il mondo interessati ad eccentrici parallelismi linguistici.

3. La questione "matrimoni programmati" (e pagati, con un vero e proprio tariffario) dalle relative famiglie di due giovani sconosciuti indonesiani (la pratica è ancora in uso) è, agli occhi di un europeo, poco convincente se non affatto accettabile. Che si accetti o ci si 'faccia andare a forza' una relazione di coppia per tutta la vita con un perfetto sconosciuto pare, certo, una follia, un'imposizione inaccettabile. Ma non sono proprio questi i gap culturali tanto difficili da indagare, comprendere e accettare in quanto tali? Non è proprio la sospensione del nostro giudizio a darci l'unica chance di capirci qualcosina? Le risposte divertite dei locali alle nostre critiche, tuttavia, mi danno il sentore di una strisciante isteria, dove la costrizione viene esorcizzata ridendo di ciò che, per ragioni culturali, viene accettato in quanto tale su quest'isola. Una ragione in più per dare lavoro a noi poveri antropologi? Mungkin (forse).

4. Domenica sera. Tra poche ore partiranno le ragazze che hanno condiviso con noi tre settimane a Gunung Sitoli presso la casa comunitaria d'infanzia "Rumah Alma". Una festa con balletti coreografati dai bambini, musica tamarra al punto giusto, selfie-photos di massa, un buffet chilometrico ed un malinconico saluto nella speranza che sia un arrivederci. Grazie di tutto, we really gonna miss u!

5. "The rise and fall of Ziggy Stardust and the spiders from Mars" di David Bowie ben si adatta, per sconosciute ragioni, ad un forte temporale equatoriale capace di far saltare la luce, allagare le strade, costringere tutti quanti a chiudersi in casa per un paio d'ore in attesa che l'acqua termini di cadere a secchiate. Che un album registrato 42 anni fa (!) regga come un giovincello agli influssi del tempo e alla distanza geografica, culturale e storica del presente quello, invece, proprio non riesco a spiegarmelo. Talento, talento puro e pelle d'oca...f**k!

Foto: pesta-pesta-super @ Rumah Alma, Gunung Sitoli, Pulau Nias, Indonesia

P.S.: un saluto speciale alle ragazze del progetto 'Giovani per il mondo' che hanno condiviso con noi un bel mesetto presso la casa comunitaria 'Rumah Alma'...grazie mille!