sabato 23 agosto 2014

CBR daytrippin'

Dopo aver atteso di trovare i litri di benzina per fare il pieno del mini-bus CKS (i nuovi rifornimenti arriveranno domani), incominciamo un viaggio di un'ora e trenta minuti verso la parte settentrionale dell'isola (Pulau Nias Utara) ove svolgeremo il servizio CBR (community based rehabilitation) presso il villaggio (kampung) di Desa Siofabanua. Prima di iniziare a lavorare, lungo il tragitto mi faccio insegnare una serie di espressioni ricorrenti in bahasa Nias (la lingua dell'isola) che annoto sulla mia "agendina rossa di salvataggio" (il mio beneamato 'bukuku'). Facciamo pranzo al sacco presso la magnifica pantai Fofola Tuhemberua dove l'acqua è limpida, le spiagge pulite ed una grossa insenatura di sabbia lascia intravedere il fondo di un braccio di mare intonso, oltre il quale galleggiano, sotto lo zenith, i pescherecci dai vivi colori pastello pronti a salpare.
Nel primo pomeriggio iniziano le visite domiciliari a due bambine con problemi fisici e mentali; le responsabili eseguono piccole opere di fisioterapia e, a seguire, aiutano lo svolgimento dei compiti scolastici assegnati. Io cerco di creare alcuni reportage fotografici utili per i prossimi progetti video messi in agenda memorizzando i volti segnati delle persone visitate, lasciandomi affascinare dal magnifico contesto in cui ci troviamo, cercando d'imparare qualcosa di nuovo durante le lunghe attese. Dopo aver lasciato il pick-up ai bordi della foresta ci rechiamo presso la seconda famiglia che vive in un villaggio isolato attorniato da palmeti, alberi della gomma e tapioca. Il padre di famiglia è un pescatore che mantiene 4 figlie percorrendo ogni giorno un'ora di cammino verso il mare e circa due per tornare, carico di pescato, alla sua capanna nascosta nella boscaglia. La terza bambina, dotata di una magnifica scrittura, svolge i compiti scolastici completamente da sola nonostante evidenti problemi motori. Salutata la sua famiglia, promettiamo di tornare: è già ora di incamminarci, prima del tramonto, verso Gunung Sitoli. Sulla via di casa notiamo un maiale attaccato al portapacchi di uno scooter, ancora vivo ed avvolto in una grossa foglia di palma, che si muove bruscamente ogni trenta secondi rischiando di far cadere il conducente (ordinaria amministrazione). Arrivati in città non posso resistere a fermarmi a fotografare i banchetti del mercato del pesce (pasar ikan): piccolo reportage tra i pescatori carichi di ilan kakap, ikan laira, gurita, ilan bawal (riconosco solo un polpo di un metro e mezzo, una cernia uscita da un libro di Jules Verne). Alcuni pesci sono davvero giganteschi. Vi sono tranci anche di 50 chili, sollevati con fatica dai commercianti intenti a squamare la pelle, venduti per la cena alla tiepida luce del tramonto. In serata guardiamo 'Hercules' proiettato per i bimbi sul muro della Alma Rumah dopo che io, per errore madornale e sindrome da "gentilezza obbligata dell'ospite", accetto di mangiare un frutto 'durian' (tropicale, puzzolente, disgustoso) che sputo per istinto all'istante, evitando così di vomitare. Gaffe culturali, certo: ma forse alle volte è meglio sopravvivere che fare una piccola, bella figura di pochi secondi...che Geertz possa aver pietà di me.



Foto: sabato indonesiano @ Nias Museum, Gunung Sitoli, Pulau Nias, Indonesia