domenica 17 agosto 2014

Merdeka, Indonesia Indip-Day

Merdeka, giorno dell'indipendenza indonesiana. Nel centro di Gunung Sitoli sfilano le parate dei diversi corpi dell'arma a commemorare la festa nazionale. Ci sono famiglie, studenti, commercianti, poliziotti che riempiono le strade contornate di bandierine bianche e rosse partecipando all'evento nazionale con grande entusiasmo. Dopo la sfilata procediamo verso Pantai Bunda. Qui, tra pannocchie messe sul fuoco vivo a cuocere, balletti nello stile dell'isola di Flores, bambini sporchi di sabbia che corrono con i palloncini regalatigli da noi volontari (comprese fughe nell'atmosfera e piccole esplosioni inattese), una gara di tiro alla corda e relative premiazioni, passiamo una gradevole giornata attendendo il 'mata hari terbenam' (sunset), splendido come sempre in questa fetta di mondo. Fab! @ Gunung Sitoli, Pulau Nias, Sumatera Utara,  Indonesia





Sketches from my sweetheart, Indonesia - 4

1. Leggere a lume di candela una raccolta di articoli di Terzani ambientati in Asia, alzando di tanto in tanto lo sguardo sul bosco di fronte a sé ove le rane ed i grilli emettono un rumore lieve ma costante. Sorseggiare l'ultima tazza di thé verde pensando, con l'umore oscuro de "I giardini di marzo", alle persone, agli episodi, ai ricordi che precedono questo viaggio, e non solo. Riflettere sui progetti futuri lasciandosi trasportare in un sano 'brain storming', tra analisi dei lati positivi e negativi, fantasie smodate ed iper-realismo temperato. Qui si ha tempo per pensare, qui si ha tempo per ridere di sé stessi (molto più di un ingobbito Leopardi). Lampi nel cielo, probabilmente inizierà a piovere: che magnifica atmosfera da lupi solitari.

2. Al ristorante Grand Kartika, di fronte la grande scritta 'YAHOWU', tra una birra Bintang e l'altra (la 'Moretti indonesiana'), una fettina di avocado ed un gamberetto, un pesce alla griglia ed un'altra Bintang, scorre la serata con un sottofondo di onde marine e, ahimè, un intero disco dei 'One Direction'. Otto italiani in riva alla spiaggia di Gunung Sitoli riescono a spendere un centinaio di euro in Indonesia...incredibile ma vero. Finale della serata: grande selfie-fotografico corale seduti sulle lettere cubitali di benvenuto dell'isola (io scelgo la comodissima 'O' rischiando di addormentarmi di fronte la pacifica visione dell'oceano oscuro).

3. La traversata verso il sud dell'isola giunge alla baia di Sorake, un piccolo paradiso ritagliato nell'oceano indiano. Poco lontano, a Bau Matalu, paghiamo un euro a testa per assistere al famoso 'lompa batu' ("salto della pietra', alta circa due metri), rituale di passaggio dei giovani del villaggio all'età adulta. Seguono foto con gli abiti tradizionali  utilizzati dai saltatori per la gioia degli abitanti del villaggio e dei nostri cuori di turisti italiani. Nel tardo pomeriggio torniamo a Sorake, questa volta nella baia dei surfisti. Siamo in uno dei luoghi culto di questo sport rimasti tali nonostante i cambiamenti geologici avutisi in seguito agli avvenimenti del 2004. Dopo lo tsunami, le acque ritiratesi hanno infatti reso la riva una distesa di coralli scoperti (l'isola intera si è inclinata di un metro sul suo stesso asse). Dopo aver camminato qualche minuto sulla barriera ingrigita si arriva a lato delle acque profonde ove decine di surfisti seguono le onde alte tre-quattro metri provenienti dall'oceano aperto. Sullo sfondo, la foresta vergine ed i fuochi delle case su cui si prepara la cena al tramonto, quando la marea inizia ad alzarsi e si deve arretrare di qualche passo per non farsi bagnare dalla risacca. La scena è stupenda quanto geologicamente eccentrica: in piedi sui coralli morti, laddove v 'era solo mare, con a lato (pochissimi metri) onde molto alte su cui surfano anche bimbetti locali di dieci anni, la luce tiepida di un cielo al crepuscolo che riflette i suoi colori caldi nell'acqua bassa, intrappolata a lato dei costoni e, infine, l'inizio di un tramonto da cartolina alle nostre spalle. Per quest'ultimo punto mi ritaglio un'ora, sedendomi sulla sabbia, per lasciarmi ipnotizzare e fotografare mentalmente (nonché in digitale reflex) questa magnifica immagine che ho la fortuna di avere davanti i miei occhi. See it and die.




Foto: Sorake Beach, Pulau Nias, Sumatera Utara, Indonesia.