domenica 28 dicembre 2014

Bali: non serve aggiungere altro.

Affittare la moto, visitare il museo d'arte Neka, 'imbattersi' o quasi in un combattimento di galli, partecipare ad una processione nonché al rituale induista per la festa de "Hari Raya", essere invitato a bere un caffè a domicilio da un balinese, cercare di assaggiare il kopi luak e non riuscirci, bagnarsi completamente ben 4 volte a causa dei monsoni: il mio primo giorno a Bali. Video: si aprono le scommesse illegali prima del combattimento, 'adu ayam'.


   (Rainforest Temple)

Cockfighting, or 'adu ayam': please watch it on Instagram!

L'affare del secondo giorno: 14 assaggi di thè aromatizzati, una tazza di caffè balinese (Kopi Bali) ed una del famoso, costosissimo Kopi Luak: 50.000 rupie, poco più di tre euro. Qualche ora dopo, vanificherò tutto dovendo 'comprare' una patente locale (!) offertami senz'altra possibilità da una pattuglia di polizia corrotta. Alti e bassi indonesiani? @ Pulau Bali, Indonesia


Lake Batur, Kintamani region, Pulau Bali, Indonesia, Day 2.


'Tampak Siring' or 'Tirta Empul Temple' is a historical site well known as 'Holy Spring Water Temple' situated in Bali, Indonesia. Day 3.


Padi dekat di Ubud atau 'rice plantations around Ubud', Pulau Bali, Indonesia. Cantik sekali, yah! Day 3


Jatiluwih, or 'a very nice place'.




Last minute ticket, scorribanda tra le risaie di Ubud con anatre e girandole musicanti, visita al magnifico Pura Dalem. In quest'ultimo tempio incontro un balinese induista, vent'anni più vecchio di me, che a Roma guidava una Fiat 500 mentre lavorava per Alitalia con tanto di fidanzata 'orang Italia'. Le corse in moto verso l'aeroporto e la protezione di Ganesha dall'alto del tempio del mio ostello, gestito dagli amici del Balibbu, sono solo un piccolo assaggio del veglione di Capodanno. Day 4, di Bali ke Makasar.


Goa Gajah, Pulau Bali, Indonesia. Caldo umido à go-go, passeggiatina nella foresta con tempio buddista ai piedi di un fiume e dialogo con venditrici di Sarong totalmente ignare delle bellezze della loro isola. Day 3.


Apoteosi della pacchianata turistica: foto con pipistrello dalle ali aperte con cappellino da finto reale balinese. Disponibile anche in versione 'pitone attorcigliato alla vita'. All'uscita, inoltre, vasta gamma di foto con scimmie ultra-aggressive avide di noccioline. Meraviglie indonesiane nei dintorni di Ubud, Indonesia. Day 3.

Starbucks decide bene di accaparrarsi i posti migliori per vendere i suoi "single-shot espresso" @ Ubud, Pulau Bali, Indonesia. Day 1.


mercoledì 17 dicembre 2014

Christmas time!

Presepe nel cellophane, metti mai che si rovini! Pure indonesian style @ GS, Pulau Nias, Indonesia


Mission Impossible: buy 70 Christmas' gifts in Gunung Sitoli, Pulau Nias, Indonesia. Belum selesai!


Sequestro moto pre-natalizio di Lisa, Naty, Veni, Samson, Aku di Rumah Alma, GS, Pulau Nias, Indonesia.


Confusione natalizia o caos assoluto? @ Rumah Alma, GS, Pulau Nias, Indonesia


Dada! @ Rumah Alma, GS, Pulau Nias, Indonesia. Gonna miss these lovely brats.


Selamat Natal dalla Wisma Alma di Nias, Indonesia!


Give me more Christmas, please. Last day in Wisma Alma, besok pagi berangkat ke Bali @ GS, Pulau Nias, Indonesia


I am gonna miss these little brats!


Jalan-Jalan e dintorni

@ "Batu Caves", Kuala Lumpur, Malesia. La strana e simpatica abitudine - tutta asiatica - di domandare uno scatto di ricordo con 'un bianco' (l'unico presente all'appello). In questo caso, un'imbarazzata teenager cinese vuole darmi in pasto al suo social network preferito. Fab, strange or unique habit?



Airport in Nias Island, atau bandara di Gunung Sitoli, Pulau Nias, Indonesia.


Bucare due volte in due mesi. Meglio non esplorare l'isola di Nias in sella due adulti e due bambini alla volta? @ GS, Nias Island, North Sumatra


Avventura del giorno. Sorpreso da un monsone sviluppatosi in pochi secondi a partire da innocue, rade gocce rinfrescanti, mi rifugio goffamente in un 'tailor', una bottega artigiana di sartoria. Aspettando che termini il diluvio, osservo un'antico, paziente mestiere condotto da una giovane coppia alle prese con ago, filo, macchina da cucire. Fradicio d'acqua, seduto sulla sedia gentilmente offertami, penso che questo lavoro non farà mai per me @ GS, Pulau Nias, Indonesia


Vivi incontra per la prima volta le sue due sorelle biologiche in un vicino orfanotrofio. Bastava fare un'ora di moto. Carramba!, capitolo Indonesia @ Pulau Nias, North Sumatra



Pulau Penang, Malaysia, South-East Asia. One of the best places I've ever visited in my life. For sure...look!

Paying a li'l homage to the ex- Prince Siddharta: here's the Buddha Akshobhya ("Immovable" or "Unshakable") @ Pulau Penang, Malaysia, South-East Asia




martedì 9 dicembre 2014

Antenne di Pace, nuovo articolo


Un mio articolo sulla comunicazione interculturale/religiosa nella regione forestale della Guinea Conakry:



sabato 22 novembre 2014

First step: Kuala Lumpur

Vacation mode...but it's f##kin' raining. First step: Kuala Lumpur.


Il mio prossimo aereo veste l'abito rosso. La Malesia inizia a stuzzicarmi.


Arriving in Kuala Lumpur. High quality train transfers to the city, people understanding A2 Level Bahasa Indonesia, big australians men with huge square-jawed, palm plantations everywhere.


Petronas Tower @ Kuala Lumpur, Malaysia


Malesia. Con tre euro sorseggi una coca-cola e ti guardi le Petronas Tower dallo Sky Bar al Level 33 del Trader's Hotel, Kuala Lumpur. Con 4,50 euro la bevi sgasata in centro a Giaveno. Ultra-relatività dell'economia mondiale?


Flying umbrellas @ China Town, Kuala Lumpur, Indonesia


Girlzzz @ Petronas Towers. A selfie-stick-addiction story in Kuala Lumpur, Malaysia, South-East Asia. Nov. 2014.


What about being a full-time monkey and living 20 minutes from KL? @ Kuala Lumpur, Malaysia, South-East Asia (nov.2014)

venerdì 21 novembre 2014

A collection of sunsets that I gathered in Pulau Nias, Indonesia


   @ Pantai di Sirombu


    @ Miga Beach, Gunung Sitoli


   @ Yahowu, Gunung Sitoli



  @ Pantai di Sirombu


  
   @ Pantai di Sirombu



    @ Miga Beach, Gunung Sitoli



   @ Pantai Bunda, Gunung Sitoli

lunedì 10 novembre 2014

Sketches from my sweetheart, Indonesia - 11

     Un'idea per il vostro prossimo    
     matrimonio indonesiano. 
     Chiamate numerosi.

1. La sensazione di essere su "un'isola senza mare", il paradosso che si possa vivere lavorando su una striscia di terra posta sull'equatore senza recarsi in spiaggia per settimane. D'altronde, molti indonesiani che ho conosciuto vedono il mare solo dal balcone di casa o dal finestrino dell'auto percorrendo il litorale senza troppa bramosia di farsi un bagno. L'assidua frequentazione di un ufficio e la routine giornaliera possono avere brutti effetti collaterali, come questo.

2. Jalan Diponegoro, altezza km.5. Attraversare la strada e recarsi a Miga Beach, la spiaggia di fronte l'omonimo esclusivo hotel (l'unico) di Pulau Nias. Gunung Sitoli, la maggiore città tra le due 'kota-kota' dell'isola, ha la sindrome dell'avamposto marino malinconico, affatto balneabile ed in cui si direzionano tutti gli scarichi della popolazione locale. Correndo 30 minuti sulla spiaggia si possono incontrare ogni genere di situazioni strambe. Una ragazzina si avvicina al mare e getta, senza batter ciglio, un enorme sacco di rifiuti sulla riva (nemmeno in acqua, per non bagnarsi i piedi). La nonna guarda ed approva, questa è la prassi. Rifiuti organici, pacchetti di sigarette, polvere e bottiglie in plastica, pannolini, incorniciano i bambini che mi rincorrono gridando «Mister, Mister!». Ora capisco perché questo posto potrebbe essere 'molto bello' ma si limita ad essere solo 'accettabile', 'poco-carino', 'niente-di-speciale'. Dieci metri più in là un ragazzo imita i coetanei nel solito 'Mister, Mister!', ma questa volta vuole vendermi, al contempo, un'aragosta di almeno 50 centimetri. Chissà, in un ristorante europeo, quanto potrebbe costare questo mostro. Un tizio con la faccia d'angelo brandente un machete saltella verso di me: gli indonesiani finora incontrati sono stati pacifici e innocui al 99%, ma meglio non fidarsi troppo e restare a tre metri da lui. La nonna di cui sopra mi saluta ridacchiando mentre la sua famiglia mi osserva mentre salto la corda (un metro scarso) che trattiene la loro barca pronta a salpare; ora anche i suoi nipoti ridacchiano dirigendosi verso l'orizzonte ove i pescatori si danno da fare sotto un cielo plumbeo ma non ancora pronto a piovere. Sulla spiaggia evito ulteriori rifiuti (di un'altra famiglia), un rigagnolo di acqua nera che proviene da una baracca e una cacca, spero di cane. Penso sia un gran peccato che questo fazzoletto di sabbia posto di fronte l'oceano sia poco meno che una discarica posta sull'equatore. Si alza la marea, il tramonto è vicino, i pescatori si danno da fare ed io, sudato, stanco, seduto sulla sella del motorino prendo la via del ritorno.

3. Mi risale la febbre. Spero, tra me e me, che non si tratti nuovamente di tifo. Dalla noia preparo una grande lista della spesa che farò nei prossimi giorni quando mi sentirò meglio: pane, acido per piastrelle, marmellata non troppo dolce, detersivo per pavimenti che non odori troppo di limone chimico. Follia pura. Ingoio la mia tachipirina 650g (formato esistente con tutta probabilità solo in Indonesia), provo a guardare il film più stupido e superficiale che sia mai stato prodotto per rilassarmi e mi lamento noiosamente come un bimbetto che non vuole andare a scuola il lunedì mattina. Per svagarmi, infine, guardo fuori dalla finestra. Il cane ed il gatto di casa lottano per due ossa cadute sotto il tavolo della grande cucina. La cagnetta ha le mammele che strisciano a terra, è alla sesta cucciolata. Il gatto ruba gli avanzi, entra in casa e rovista tra i piatti sporchi in cerca della sua cena. Una scena metà kafkiana e metà bukowskiana, con un pizzico di Dickens, una sorta di lotta per la sopravvivenza che continua ogni giorno, silente, sull'isola di Nias. Tifo compreso.

4. Buche piene d'acqua ed intere carreggiate sprofondate di tre metri si stagliano all'improvviso dopo tratti di strada perfetti in cui si tira per bene la quarta marcia. L'incontro può essere assai pericoloso. È la carreggiata che da Gunung Sitoli si percorre in moto verso Sirombu, a sud dell'isola di Nias, per il week-end 'rotolando verso sud'. Tanto affascinante, immersa nel verde, la strada attraversa piccoli villaggi in cui le tombe dei famigliari, poste nel giardino di casa, diventano dei supporti ove fare asciugare la biancheria, i tappeti e le coperte. Mi prendo anche il tempo per una caduta/scivolata a 5 km/h su di un ponte di legno con attraversamenti paralleli viscidi pensati per delle auto. Risultato, un misero taglietto sul dito anulare sinistro. Se all'andata siamo risparmiati dalla pioggia, il ritorno sarà in pieno stile 'torrenziale equatoriale' con tanto di soste obbligate sotto i porticati di chiese e case private per scampare dalle secchiate d'acqua dal cielo. La faccia della proprietaria di casa che apre la porta e si trova due «bule», white men, fradici ed in attesa che finisca l'uggiosità è davvero impagabile.

5. Sdraiato su un prato sotto un palmeto, con l'oceano che romba nelle orecchie in una tranquilla domenica mattina. La mutevolissima gittata d'acqua sulla spiaggia nel giro di poche ore fa passare il bagnasciuga da tre a dieci metri di lunghezza. Bambini si esibiscono in capriole nella sabbia, fanno mostra di piccoli pescetti catturati in un bicchiere, corse sulla spiaggia, buche scavate per sotterrarsi i piedi e non poterli muovere, bolle di sapone, palloncini gonfiati e sgonfiati per farli 'scorreggiare' in aria, grande tirata di barba a chi la porta ancora, vagamente per vezzo, 'alla cubana'...giochi classici ma intramontabili per gli amichetti di Sirombu. Dopo aver gironzolato incontro un gruppo di calciatori. La sfida è ovvia. Finisce, dopo due ore, più o meno in un pareggio al nuovo grido di battaglia proposto dai locali: «kope-kope». Potete immaginare il significato osè dello slogan.

6. Dopo aver creduto di fare una semplice cortesia, mi ritrovo a fare una scampagnata notturna in moto per Sirombu. Nebbia, buche da evitare, buio pesto ed un angolo di cielo con stelle vivissime. Tre orologi fermi ad ore diverse, un albero di Natale spennacchiato ed una via crucis stampata male su fogli A4. Rischiarati da una lampada a gas appesa ad un gancio che scende dal soffitto, stile miniera di carbone, mi sorbisco canti ripetuti all'infinito accompagnati da una chitarra scordata che rimbomba in un casermone di cemento senza campanile, ancora in costruzione. Che strano sabato sera.

venerdì 31 ottobre 2014

Happy Sun-days on Saturday, 2

New friends at 'the Lagoon' nearby Teluk Dalam @ Pulau Nias Selatan, Indonesia

Indonesian donuts in front of the sea. A kind of Happy Sun-Day @ Teluk Dalam, Pulau Nias Selatan


A kind of Happy Sun-day @ Yahowu, GS, Pulau Nias, Indonesia



Play-doh dengan nakal anak-anak @ GS, Pulau Nias, Indonesia


Play-doh dengan nakal anak-anak @ GS, Pulau Nias, Indonesia

Naty nakal goes Play-doh