giovedì 7 agosto 2014

"Sketches from my sweetheart, Indonesia". Colpi d'occhio o colpi in un occhio dall'altra parte del mondo.

I. Il mio primo giorno di servizio con i bambini comincia decisamente poco "low profile": uno scontro ed un taglio netto seppur casuale ad un orecchio, due crisi epilettiche, uno schiaffone da mamma a bambina, un dolce cagnetto che gira attorno al giardino ma che, si sà, finirà in pentola, botte simil-lottatori tra simpatici marmocchietti. Nonostante ciò, mi sono divertito un sacco e tutto è andato per il meglio.

II. Prendendo un caffè in centro a Gunung Sitoli, presso Pulau Nias, scopro la censura indonesiana posta ai film americani: un annebbiamento posticcio dei fotogrammi posto sulle scollature delle attrici di un film di James Bond mi fanno allargare il cerchio di 'stranezze' nascoste nelle piccole cose ed avvenimenti di questa parte di mondo.

III. La guida sul lato sinistro della strada e a destra dei veicoli rende tutto il contesto cittadino/stradale piuttosto confusionario ad un primo colpo d'occhio occidentale. Il grosso cobra di ferro posto sopra il motore del pick-up, una canzone jungle reggae di sottofondo e le statuette di Gesù+Maria sul cruscotto sono un mix micidiale che non saprei ancora se potervi consigliare senza farvi apparire dei militanti al partito kitsch estremista.

IV. Un souvenir di Babbo Natale, rinchiuso nella classica sfera di vetro da innevare girandola su sè stessa, con i tratti somatici che "danno subito un'idea di sud-est asiatico" è un articolo da supermercato, a mio avviso, decisamente notevole per il mercato indonesiano.

V. Recarsi in farmacia a comprare dell'acqua ossigenata e divenire una star del cinema improvvisata per il semplice fatto di essere bianco. La forma del naso, lungo e non schiacciato, è il particolare che fa morire tutti dal ridere, bambini e adulti. La mia ridicola barbetta incolta capace di crescere solo verso il basso, per contro, è qualcosa che mi rende molto vicino al gusto indonesiano...sarà un bene?



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