Pasar Ikan (fish market) @ Gunung Sitoli, Pulau Nias, Indonesia
mercoledì 27 agosto 2014
Pasar sayuran dan buah-buahan; pasar ikan @ Gunung Sitoli, Pulau Nias, Indonesia
martedì 26 agosto 2014
Sketches from my sweetheart, Indonesia - 6
1. Tra due barbieri, un supermercato e una pompa di benzina si trova un negozio alquanto eccentrico: il rivenditore monomarca ufficiale della Tupperware, monumento inconsapevole (e piuttosto costoso, se proporzionato ai costi della vita locale) alle attività commerciali 'totally useless' sparse per il mondo. Una sola frase, un solo motto, una sola mission: "W la plastica. Per alimenti".
2. Bahasa Bergamo e Bahasa Nias. Due lingue solo apparentemente lontane e dissimili. Lo scopriamo all'ora del pranzo presso il museo dell'isola mangiando da cartocci portatili presi d'asporto in un vicino warung (confezionati con foglie di palma e carta di giornale, riempiti di riso, salsa al cocco, pesce bollito e verdure, dal gusto leggermente piccante, sono un autentico spettacolo per occhi e papille gustative). Due colleghe di CKS si uniscono a noi e provano, con enorme successo, a parlare in dialetto nord-italico dopo aver sentito i miei timidi tentativi d'immedesimarmi in un nativo di Bergamo Alta (fantascienza applicata alla teoria del caos). Il video della performance, probabilmente, diventerà virale tra i glottologi di tutto il mondo interessati ad eccentrici parallelismi linguistici.
3. La questione "matrimoni programmati" (e pagati, con un vero e proprio tariffario) dalle relative famiglie di due giovani sconosciuti indonesiani (la pratica è ancora in uso) è, agli occhi di un europeo, poco convincente se non affatto accettabile. Che si accetti o ci si 'faccia andare a forza' una relazione di coppia per tutta la vita con un perfetto sconosciuto pare, certo, una follia, un'imposizione inaccettabile. Ma non sono proprio questi i gap culturali tanto difficili da indagare, comprendere e accettare in quanto tali? Non è proprio la sospensione del nostro giudizio a darci l'unica chance di capirci qualcosina? Le risposte divertite dei locali alle nostre critiche, tuttavia, mi danno il sentore di una strisciante isteria, dove la costrizione viene esorcizzata ridendo di ciò che, per ragioni culturali, viene accettato in quanto tale su quest'isola. Una ragione in più per dare lavoro a noi poveri antropologi? Mungkin (forse).
4. Domenica sera. Tra poche ore partiranno le ragazze che hanno condiviso con noi tre settimane a Gunung Sitoli presso la casa comunitaria d'infanzia "Rumah Alma". Una festa con balletti coreografati dai bambini, musica tamarra al punto giusto, selfie-photos di massa, un buffet chilometrico ed un malinconico saluto nella speranza che sia un arrivederci. Grazie di tutto, we really gonna miss u!
5. "The rise and fall of Ziggy Stardust and the spiders from Mars" di David Bowie ben si adatta, per sconosciute ragioni, ad un forte temporale equatoriale capace di far saltare la luce, allagare le strade, costringere tutti quanti a chiudersi in casa per un paio d'ore in attesa che l'acqua termini di cadere a secchiate. Che un album registrato 42 anni fa (!) regga come un giovincello agli influssi del tempo e alla distanza geografica, culturale e storica del presente quello, invece, proprio non riesco a spiegarmelo. Talento, talento puro e pelle d'oca...f**k!
Foto: pesta-pesta-super @ Rumah Alma, Gunung Sitoli, Pulau Nias, Indonesia
lunedì 25 agosto 2014
Communic-eating-ation, part 2
Ovvero come, attraverso il cibo, si possano scoprire interessanti aspetti della cultura locale. Utile e dilettevole.
Indonesian street-food: nasi putih (white rice), sayuran pedas (spicy vegetables), ikan kanguleng (fish with coconut cream, spicy soup and curcuma) @ Mandrehe, Pulau Nias, Indonesia
(@ Gunung Sitoli, Pulau Nias, Indonesia).
Aku memasak 'fettuccine' untuk anak-anak @ Rumah Alma
Grilled fishes, Indonesia style @ Pulau Weh
Nasi putih dengan sayuran dan "spezzatino"
CBR, Community Based Rehabilitation @ Desa Siofabanua, Pulau Nias Utara, Indonesia
"Prima regola: salutare una delle donne più anziane del villaggio in corretta e, possibilmente, fluente lingua locale. Spiegarle chi diavolo siamo e domandare l'ok per fare fotografie nei paraggi." Piccoli antropologi crescono...presto su Real Time la prima puntata con un ospite d'eccezione: lo spirito di Lévi-Strauss in diretta telefonica dall'aldilà, vestito da pappagallino verde, ci leggerà il vero incipit del suo famoso "Tristes Tropiques". Imperdibile!
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#asia#indonesia#cbr#community#rehabilitation
sabato 23 agosto 2014
CBR daytrippin'
Dopo aver atteso di trovare i litri di benzina per fare il pieno del mini-bus CKS (i nuovi rifornimenti arriveranno domani), incominciamo un viaggio di un'ora e trenta minuti verso la parte settentrionale dell'isola (Pulau Nias Utara) ove svolgeremo il servizio CBR (community based rehabilitation) presso il villaggio (kampung) di Desa Siofabanua. Prima di iniziare a lavorare, lungo il tragitto mi faccio insegnare una serie di espressioni ricorrenti in bahasa Nias (la lingua dell'isola) che annoto sulla mia "agendina rossa di salvataggio" (il mio beneamato 'bukuku'). Facciamo pranzo al sacco presso la magnifica pantai Fofola Tuhemberua dove l'acqua è limpida, le spiagge pulite ed una grossa insenatura di sabbia lascia intravedere il fondo di un braccio di mare intonso, oltre il quale galleggiano, sotto lo zenith, i pescherecci dai vivi colori pastello pronti a salpare.
Nel primo pomeriggio iniziano le visite domiciliari a due bambine con problemi fisici e mentali; le responsabili eseguono piccole opere di fisioterapia e, a seguire, aiutano lo svolgimento dei compiti scolastici assegnati. Io cerco di creare alcuni reportage fotografici utili per i prossimi progetti video messi in agenda memorizzando i volti segnati delle persone visitate, lasciandomi affascinare dal magnifico contesto in cui ci troviamo, cercando d'imparare qualcosa di nuovo durante le lunghe attese. Dopo aver lasciato il pick-up ai bordi della foresta ci rechiamo presso la seconda famiglia che vive in un villaggio isolato attorniato da palmeti, alberi della gomma e tapioca. Il padre di famiglia è un pescatore che mantiene 4 figlie percorrendo ogni giorno un'ora di cammino verso il mare e circa due per tornare, carico di pescato, alla sua capanna nascosta nella boscaglia. La terza bambina, dotata di una magnifica scrittura, svolge i compiti scolastici completamente da sola nonostante evidenti problemi motori. Salutata la sua famiglia, promettiamo di tornare: è già ora di incamminarci, prima del tramonto, verso Gunung Sitoli. Sulla via di casa notiamo un maiale attaccato al portapacchi di uno scooter, ancora vivo ed avvolto in una grossa foglia di palma, che si muove bruscamente ogni trenta secondi rischiando di far cadere il conducente (ordinaria amministrazione). Arrivati in città non posso resistere a fermarmi a fotografare i banchetti del mercato del pesce (pasar ikan): piccolo reportage tra i pescatori carichi di ilan kakap, ikan laira, gurita, ilan bawal (riconosco solo un polpo di un metro e mezzo, una cernia uscita da un libro di Jules Verne). Alcuni pesci sono davvero giganteschi. Vi sono tranci anche di 50 chili, sollevati con fatica dai commercianti intenti a squamare la pelle, venduti per la cena alla tiepida luce del tramonto. In serata guardiamo 'Hercules' proiettato per i bimbi sul muro della Alma Rumah dopo che io, per errore madornale e sindrome da "gentilezza obbligata dell'ospite", accetto di mangiare un frutto 'durian' (tropicale, puzzolente, disgustoso) che sputo per istinto all'istante, evitando così di vomitare. Gaffe culturali, certo: ma forse alle volte è meglio sopravvivere che fare una piccola, bella figura di pochi secondi...che Geertz possa aver pietà di me.
Foto: sabato indonesiano @ Nias Museum, Gunung Sitoli, Pulau Nias, Indonesia
giovedì 21 agosto 2014
Sketches from my sweetheart, Indonesia - 5
I Punto primo. Se uccidete con un bel colpo di scopa una mantide religiosa nel nord di Sumatra (qui se ne trovano parecchie), noterete con gran sorpresa e disgusto che dal suo corpo uscirà una sorta di verme nero che continuerà a contorcersi su sé stesso, senza morire anche dopo molte ore. Nessuno di noi ha mai capito di cosa si tratti né tanto meno spiegato questo fenomeno. Punto secondo. Qui in Indonesia TUTTI i gatti fanno "Meooo". Non troverete felino - randagio o domestico - nell'intento di biascicare un verso differente, proporvi un miagolio sui generis, strusciarsi sulla vostra gamba con fare mieloso in modo divergente da questo stile. "Meoooo". Piccoli, grandi misteri del mondo animale nel sud-est asiatico.
II. La mia infezione/ferita alla gamba, che negli ultimi giorni pareva una polpetta oleosa perfetta per un Big Mac, migliora drasticamente sotto gli effetti di un potente antibiotico e di una crema battericida consigliatami da un gentile farmacista di Gunung Sitoli. Una tisana allo zenzero a lume di candela con "Animals" dei Pink Floyd in sottofondo, infine, rende il mio percorso di guarigione piuttosto fricchettone...dove siamo arrivati, ma soprattutto, dove arriveremo di questo passo?
III. Crepuscolo. La barchetta di un pescatore solitario, galleggiante sulle acque dell'oceano in attesa di tirare sù qualcosa dalla sua lenza gettata a largo. Un colpo di remi, le grosse nuvole sullo sfondo, un'altra remata, l'orizzonte dalle tinta rosa, la piccola nave che scivola lievemente verso la costa opposta. Credo che questo scenario possa essere considerato una vera e propria forma d'ipnosi paesaggistica.
IV. Vi sono frutti esotici di cui non immaginavo nemmeno l'esistenza. Riesco finalmente ad assaggiare e (con fatica) a ricordarmi il nome 'salak', ovvero il frutto dalla "pelle di serpente". Tra smorfie e facce distorte che mi fanno pensare ad un gusto a metà tra una pera e del formaggio stagionato rancido, penso a quanto in fondo preferisca una semplice, croccante mela Fuji di Porta Palazzo. In serata l'onirica, tristemente spietata visione de "L'amico di famiglia" di Sorrentino riesce tuttavia a lasciarmi un sapore più amaro di questo viscido frutto dalla pelle squamosa.
Uno dei molti, piccoli warung (ristorantino) di quartiere
Rambutan, frutto esotico tipico del sud-est asiatico @ Gunung Sitoli, Pulau Nias, Sumatera Utara, Indonesia
"Riavvolgo il nastro per la terza volta e la musica riprende. Non mi stancherei mai di stare sdraiato sul letto ad ascoltare Animals dei Pink Floyd. [...] Mi sento indagare dentro da quei suoni spietati, come se strappassero la tendina dell'inconscio, se rompessero tutte le barriere e protezioni, per metterti davanti a quello che sei, anzi per mettermi davanti a quello che sono."
Gino Strada, Pappagalli Verdi, Feltrinelli, Milano, 1999, p.113.
domenica 17 agosto 2014
Merdeka, Indonesia Indip-Day
Merdeka, giorno dell'indipendenza indonesiana. Nel centro di Gunung Sitoli sfilano le parate dei diversi corpi dell'arma a commemorare la festa nazionale. Ci sono famiglie, studenti, commercianti, poliziotti che riempiono le strade contornate di bandierine bianche e rosse partecipando all'evento nazionale con grande entusiasmo. Dopo la sfilata procediamo verso Pantai Bunda. Qui, tra pannocchie messe sul fuoco vivo a cuocere, balletti nello stile dell'isola di Flores, bambini sporchi di sabbia che corrono con i palloncini regalatigli da noi volontari (comprese fughe nell'atmosfera e piccole esplosioni inattese), una gara di tiro alla corda e relative premiazioni, passiamo una gradevole giornata attendendo il 'mata hari terbenam' (sunset), splendido come sempre in questa fetta di mondo. Fab! @ Gunung Sitoli, Pulau Nias, Sumatera Utara, Indonesia
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